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domenica 7 dicembre 2014

"These final hours"

Ci spostiamo questa volta su un genere decisamente diverso dall'ultimo horror che vi ho proposto: MyMovies lo definisce semplicemente "drammatico" (nonostante la qualità del sito vorrei sottolineare come ad esempio lo stesso definisca horror Twilight).
Altri lo definiscono "catastrofico" ma, anche se risulterà banale, non basta in effetti un'unica parola per definire questa interessante pellicola.
Il film ammetto di averlo scoperto per caso controllando le ultime uscite e di essere stato attratto dal titolo e dalla locandina.
Uscito in italia solo a Novembre, in realtà è un film del 2013 di produzione australiana (ma di pregevole fattura, niente da invidiare ai suoi simili americani).

La trama è molto semplice e si basa su un'idea di base trita e ritrita ma che per chi, come me, ama il genere non può che attirare: un asteroide si sta schiantando sulla terra, mezzo mondo è già stato devastato e un qualcosa che si comprende solo alla fine (un muro di fuoco? onde anomale? tempesta di sabbia?) entro dodici ore sarà su Perth, devastando ogni singolo centimetro di pianeta rimasto.
I personaggi che intervengo a diverso titolo sono pochi ma ben delineati, il che non è un male per un film sotto l'ora e mezza.
Per la trama con qualche spoiler come al solito il prossimo paragrafo, altrimenti passate direttamente all'analisi finale.
Piccola nota sulla locandina che dice tutto e niente, svolgendo a pieno il suo lavoro.


   *** SPOILER ***     
Il protagonista onnipresente è James, il quale si presenta subito per quello che è e che è stato per tutta la vita: la radio annuncia l'imminente disastro, il suo piano perfetto è quello di finire di fare ficky ficky con l'amante Zoe, mettersi in macchina per una grande festa di fine mondo, sballarsi e ritrovarsi con la fidanzata ufficiale.
Fin qui sinceramente la parola banalità sembra quella più adatta, finchè però il ragazzo non inizia a dimostrarsi dopo solo qualche minuto semplicemente spaventato dalla fine. 
"Non voglio soffrire, non voglio sentir nulla!"
Questo suo terrore celato da una maschera di menefreghismo lo porta addirittura ad abbandonare Zoe da sola nonostante questa gli avesse confessato di essere incinta.
Da questo punto tutto il film è una specie di sequela divina (ma d'altronde tra i miliardi di combinazioni possibili non è così strano che proprio al momento giusto accadano le cose giuste; si chiama destino no?) di eventi che portano il ragazzo non tanto a redimersi a mio parere, ma a esprimere la sua vera natura: ovviamente buona, beh questo è quasi ovvio in 99% dei film del genere.
Sulla strada per la festa quindi, oltre a qualche pazzo uscito di testa per l'apocalisse e qualche persona che decide che è meglio farla finita prima che accada il tutto, incontra Rose: la bambina era finita nelle grinfie di due stupratori e James, nonostante la volontà di rubare semplicemente il furgone agli stessi, decide invece di salvare la piccola.
Il film è talmente breve (o meglio lo sembra siccome ha una rapidità e scorrevolezza notevoli) che non vorrei descrivere tutto anche se questo è il paragrafo dove di norma questo accade.
Diciamo solo che la bambina vuole ritrovare suo padre e il ragazzo, nonostante tutto e nonostante riesca comunque ad arrivare alla festa, decide di aiutarla. Questo percorso lo porterà a riconsiderare decisamente come voler passare gli ultimi istanti della sua vita: non a caso uso queste parole invece che "fine del pianeta" o altro.
Il finale è decisamente "egoistico" basato sul protagonista invece che sull'umanità tutta: se si fosse ritrovato con poche ore da vivere senza implicazioni per gli altri ma solo per una sua malattia ad esempio, probabilmente il suo comportamento sarebbe stato lo stesso (ovviamente a meno delle diverse situazioni create ad hoc nella trama). 
Fatto sta comunque che proprio il finale forse lascia un po' a desiderare, concludendosi decisamente in fretta e con il pathos lasciato solo a un effetto computerizzato, di impatto ma forse rovinato da quello che ci si sarebbe potuti aspettare.

*** ***
Nonostante abbia già detto come l'idea della distruzione del pianeta, ed in particolare per colpa di un asteroide, sia già stata utilizzata in tutte le sue variabili, questo film la sfrutta però in un modo ancora diverso (un po' come The Mist riesce a sfruttare la solita storia di mostri giganti portando a un finale decisamente innovativo, ne parleremo forse in un'altra recensione).
Qui si sa dal primo minuto che non c'è speranza. 
Non c'è possibilità che un Bruce Willis se ne vada per lo spazio a far esplodere asteroidi, non ci sono discorsi da Presidente alla Morgan Freeman che prima o dopo l'evento sottolinea la forza dell'umanità, c'è solo la FINE.
Questo fatto è ben spiegato e sottolineato nel corso del film dalla voce fuoricampo di un radioamatore che ogni tot ore aggiorna su quali parti del mondo ormai siano state distrutte, lasciandosi andare alla fine -giustamente- a qualche sentimentalismo mai melenso però.
L'evento in sè visivamente è ricreato solo con una palla infiammate dal contatto con l'atmosfera che si avvicina alla terra nei primi secondi del film e nel finale con qualche gruppo di uccelli che scappa o rimane morto a terra (oltre all'effetto finale vero e proprio di cui accennavamo e rimandiamo alla visione).
Il film poi, a differenza di quello che ci si potrebbe immaginare (forse anche per budget) non mostra una società così devastata e devastante nel corso del viaggio che il protagonista percorre. Si sentono degli spari, qualche macchina abbandonata, qualcuno deciderà di suicidarsi piuttosto che aspettare la distruzione ma niente di eclatante. Nessuna esplosione particolare, "quasi" nessun omicidio "a vanvera", quasi nessuna abitazione devastata. Se da un lato ci si può chiedere "davvero la maggior parte della gente riuscirebbe a reagire così?" dall'altro fa sì che si dia molta più importanza ai singoli eventi che capitano, riuscendo a collegare meglio ogni singola azione alla conseguenza che avrà sulle scelte del protagonista.
Per non dilungarci, James è fondamentalmente di buon indole ma il film riesce a giustificare tali sue azioni. Voglio dire, non vi è un senso di redenzione "magico e improvviso campato in aria".

Per concludere, il film a mio parere riesce a trattare bene di un individuo nonostante in realtà pare incentrato sulla fine comune di tutti, inevitabile.
Dal punto di vista della resa cinematografica, per quel che ne capisco, è decisamente ben fatto così come i pochi effetti speciali utilizzati.
L'unico neo probabilmente dovuto alla necessità di trama e soprattutto di non complicare il tutto in meno di un'ora e mezza, è la bambina che fa da perno a tutta l'evoluzione della storia. Nonostante venga subito chiarito come il padre l'abbia messa al corrente di tutto, sembra davvero troppo imperturbabile e "adulta" di fronte alla paura che invece persino James prova, di fronte alle nefandezze che vede alla festa e nella sua scelta conclusiva che però darà l'opportunità a James di poter realizzare il suo ultimo tentativo di ricerca della felicità.

INFO (fonte Wikipedia.it):

Directed byZak Hilditch
Produced byLiz Kearney
Written byZak Hilditch
StarringNathan Phillips
Angourie Rice
Jessica De Gouw
Music byCornel Wilczek
CinematographyBonnie Elliott
Edited byNick Meyers
Distributed byRoadshow Films
Release dates
Running time87 minutes
CountryAustralia
LanguageEnglish



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