Riporto un mio articolo passato quanto mai di odierno interesse viste tutte le norme e proposte che il comune e non solo stanno cercando di attuare per giungere alla famigerata "pedonalità" propria di altre grandi città europee.
In particolare nel'articolo si analizza la proposta del comune all'indomani della sua presentazione: vanno quindi tenute in considerazioni eventuali alterazioni occorse nel tempo.
Il link diretto all'articolo è:
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Bisogna investire nei
traporti pubblici, bisogna incentivare la fruizione del centro per far crescere
la città ma contemporaneamente disincentivare l'utilizzo di auto e motorini per
un'aria più pulita ed un'area più vivibile.
Belle parole, belle intenzioni alla base di più o meno tutti i progetti di
riqualificazione dei centri storici in Europa e probabilmente dell'intero
pianeta (escludendo le sempre più congestionate ed impressionanti città
cinesi).
Già da queste poche righe sorge il nostro stupore alla frase "Per una cosa nuova ci vuole un nome nuovo: Pedonalità e non Pedonalizzazione!"
Cosa mai di così nuovo e rivoluzionario la giunta si appresta a proporre (diciamo pure ad imporre) per il nuovo anno ai cittadini Bolognesi?
Già da queste poche righe sorge il nostro stupore alla frase "Per una cosa nuova ci vuole un nome nuovo: Pedonalità e non Pedonalizzazione!"
Cosa mai di così nuovo e rivoluzionario la giunta si appresta a proporre (diciamo pure ad imporre) per il nuovo anno ai cittadini Bolognesi?
Storica cerchia del Mille
Innanzitutto un rapido sguardo al progetto vero e proprio:
in sintesi si tratterebbe di impedire l'accesso ad auto e motorini, in molti casi compresi i mezzi di servizio, taxi e bus, in tutta la zona compresa all'interno della cerchia del Mille.
Più nel dettaglio: nella famosa T il passaggio sarà vietato 7 giorni su 7, 24 ore su 24 anche ai motorini. Nel corso dei week end quindi la T diventerebbe area totalmente pedonale mentre nel corso dei giorni feriali vedrebbe il passaggio di soli pedoni ed autobus.
Riguardo ai mezzi di trasporto, dichiarazioni ufficiali, il numero dei bus passanti sotto le due torri diminuirà drasticamente, modifcando il proprio itinerario di viaggio usuale aggirando il cuore del centro.
Grande problema che sembra affliggere il centro, per l'assessore Gabellini, è la pulizia: proprio perchè era stato definito da lei stessa un atto di "forza oggi a Bologna quello della pulizia", verranno eliminati tutti i cassonetti del centro storico (mistero su come verranno rimpiazzati) in quanto occuperebbero un'area usufruibile di 3.500 mq.
Per concludere quelli che sono i "fatti di intenzione" , due righe riguardo i posti auto e moto: l'assessore Andrea Colombo dichiara che "sacrificheremo parte dell'offerta di sosta attualmente esistente, per incentivare l'utilizzo dei parcheggi pubblici".
A riguardo poi proprio di questi ultimi va incassata l'ennesima sberla in quanto è stata assolutamente negata la possibilità al ribasso ai prezzi di sosta.
A grandi linee quindi l'idea è questa.
Prima impressione?
Assolutamente negativa nei modi di agire anche se l'intento ovviamente è quello giusto, e un po' banale, di cui si è parlato all'inizio.
Innanzitutto nell'analizzare la "propria città" in un momento di crisi come questa non bisogna mentire a sè stessi ma essere onesti.
Sì a Bologna si vive bene ma non si può pensare che sia tutto perfetto.
Procediamo per punti:
Innanzitutto un rapido sguardo al progetto vero e proprio:
in sintesi si tratterebbe di impedire l'accesso ad auto e motorini, in molti casi compresi i mezzi di servizio, taxi e bus, in tutta la zona compresa all'interno della cerchia del Mille.
Più nel dettaglio: nella famosa T il passaggio sarà vietato 7 giorni su 7, 24 ore su 24 anche ai motorini. Nel corso dei week end quindi la T diventerebbe area totalmente pedonale mentre nel corso dei giorni feriali vedrebbe il passaggio di soli pedoni ed autobus.
Riguardo ai mezzi di trasporto, dichiarazioni ufficiali, il numero dei bus passanti sotto le due torri diminuirà drasticamente, modifcando il proprio itinerario di viaggio usuale aggirando il cuore del centro.
Grande problema che sembra affliggere il centro, per l'assessore Gabellini, è la pulizia: proprio perchè era stato definito da lei stessa un atto di "forza oggi a Bologna quello della pulizia", verranno eliminati tutti i cassonetti del centro storico (mistero su come verranno rimpiazzati) in quanto occuperebbero un'area usufruibile di 3.500 mq.
Per concludere quelli che sono i "fatti di intenzione" , due righe riguardo i posti auto e moto: l'assessore Andrea Colombo dichiara che "sacrificheremo parte dell'offerta di sosta attualmente esistente, per incentivare l'utilizzo dei parcheggi pubblici".
A riguardo poi proprio di questi ultimi va incassata l'ennesima sberla in quanto è stata assolutamente negata la possibilità al ribasso ai prezzi di sosta.
A grandi linee quindi l'idea è questa.
Prima impressione?
Assolutamente negativa nei modi di agire anche se l'intento ovviamente è quello giusto, e un po' banale, di cui si è parlato all'inizio.
Innanzitutto nell'analizzare la "propria città" in un momento di crisi come questa non bisogna mentire a sè stessi ma essere onesti.
Sì a Bologna si vive bene ma non si può pensare che sia tutto perfetto.
Procediamo per punti:
- si
parla di impedire l'accesso ai mototini. Chiunque conosca Bologna sa che
quasi il 50% di chi si avventura in centro lo fa con un proprio mezzo, che
raramente è l'auto, vista la scarsità di posti. Di questo 50% per cento,
nei giorni feriali si parla di impiegati, commessi, lavoratori di
qualsiasi settore, oltre a studenti universitari. Nei giorni di festa poi,
basta vedere quanti motorini sono cavalcati da persone intente a
schiacciare la propria sportina con gli acquisti sotto al sellino per
comprendere come tale affluenza porti a girare l'economia dell'intera
area. Accettando poi l'idea di poter arrivare con le moto fino al confine
dell'area interessata, si parla poi di creare posti moto (e auto) e
aumentare il servizio pubblico.
- parcheggi:
si parla di incentivare l'utilizzo dei parcheggi pubblici esistenti. Basta
fare due conti con le tariffe attuali dei parcheggi -oltretutto non sempre
vicini al luogo di lavoro di chi deve recarsi in centro- per capire come
una persona non sia portato a compiere questa scelta. Si parla poi di
"costruire nuovi parcheggi interrati": unico problema, i soldi.
Se ci fossero davvero probabilmente sarebbero da utilizzare in maniera
diversa e il comune, negli ultimi mesi, non ha fatto altro che mostrare le
proprie casse vuote pur di discolparsi di inattivismo.
- mezzi
pubblici: Bologna ha i mezzi pubblici con un prezzo di biglietto tra i più
alti in Italia e tale costo non è giustificato dal servizio offerto
(ricordiamo che in città come Roma o Milano i soldi versati servono a
finanziare bus, tram su rotaia e metropolitana). Da noi bus e filobus:
basta fare due conti. Si discute oltrettutto di cambiare itinerario a
molte corse, senza aumentarne la portata, per evitare di "inquinare
il centro". Bello camminare ma non sempre e non per tutti il tempo a
disposizione regala mezz'ora per raggiungere il luogo scelto dalla
fermata.
- sicurezza:
parliamoci chiaro, è sotto gli occhi di tutti la situazione di sicurezza
della città, in particolare in certe aree (anche del centro) e in certi
orari. Come ben ha fatto notare Massimo Gagliardi su di un quotidiano
cittadino "ce la vedete una donna andare al cinema o a ristorante di
sera in bus da San Donato o da Borgo in centro e ritorno?" La mia
risposta è: ce la potrei anche vedere, ma non vorrei assolutamente lo
facesse mia sorella o mia madre.
- commercianti:
solitamente pacati e aperti al dialogo, i commercianti del centro si sono
subito rivoltati alla proposta (o imposizione) criticando l'assoluta non
considerazione degli esiti commerciali ed economici che tale iniziativa
avrà sul centro. I piccoli negozi artigianali e commerciali (tanto cari
oltretutto ai fautori della città storica da non toccare) chiuderebbero in
men che non si dica: gli anziani che solitamente li frequentano avrebbero
grosse difficoltà nel raggiungerli oltre al fatto di dover ancora chiarire
la posizione e la possibilità di passaggio o meno degli innumerevoli mezzi
di servizio e fornitura.
Per concludere, non si può pensare di rivoluzionare un
centro storico, le sue dinamiche e le abitudini dei propri cittadini nel corso
di qualche mese: esistono miriadi di esempi in Europa di città che sono
riuscite a riorganizzarsi migliorandosi e migliorando i servizi offerti.
Già la pedonalizzazione della T nei week end non ha
dato i frutti sperati, senza considerare che, una strada come via Indipendenza,
in un giorno qualsiasi, senza arredo urbano in quanto il passaggio dei bus o
dei mezzi di soccorso non dovrà avere ostacoli, non avrà alcuna attrattiva per
chi vi transiterà, vedendo ancora l'uso della zona porticata come preferita sul
resto (e quindi senza nessun cambiamento del flusso attuale).
Possiamo citare città delle dimensioni di Bologna, ad
esempio Hannover nell'alta Germania: i mezzi pubblici (bus e metropolitana)
sono gratuiti per tutti gli studenti Universitari, scontati per anziani e
gratuiti in molti altri casi; hanno una rete capillare e, soprattutto, dopo
aver riorganizzato i trasporti, sono riusciti come conseguenza naturale dei
provvedimenti precedenti, a far calare drasticamente i flussi di auto in
centro. Sono stati i primi a creare una pedonalizzazione (e non pedonalità) su
l'intero centro città.
Hannover: la via centrale che porta alla stazione è
stata pedonalizzata e fortemente trasformata per adattarsi -e non obbligare- al
flusso pedonale.
Forse l'uso di una parola nuova serviva a distogliere
dalla vecchie abitudini viste e riviste in città (inventarsi sempre qualcosa
pur di non aprirsi ad idee esterne, non considerare mai la comunità come unica
ma riferirsi a singoli ambiti pur di avere in ogni occasione qualche voto
favorevole) ma il risultato è stato chiaro a tutti e subito: il forte dibattito
che fin dal giorno dopo la sue esposizione ha seguito la ZAP è indicativo di
come la stessa città sia pronta a cambire, abbia voglia di migliorare ma alle
proprie necessità e non alle condizioni imposte da qualcuno che, evidentemente,
si sposta con mezzo privato del comune senza alcuna limitazione.
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